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Scuola

Fa.R.M. ha ottenuto l’accreditamento presso il MIUR “dei soggetti del sistema coordinato per la promozione dei temi della creatività nel Sistema Nazionale di Istruzione e Formazione” grazie all’esperienza pluriennale e alla professionalità dei suoi docenti.
L’accreditamento consente  di offrire “supporto alla progettualità delle istituzioni scolastiche, espressa nel Piano triennale dell’offerta formativa, in relazione allo sviluppo dei temi della creatività”

Tutti i progetti proposti vengono adattati alle esigenze formative delle singole classi aderenti.

CAMBIA GIOCO

Divertirsi non è un azzardo

TEMA GENERALE: Il gioco d’azzardo
APPROFONDIMENTO: Le ludopatie
CONTESTO
“Ogni essere umano è teatro. Ogni essere umano è capace di vedere una situazione e immaginare sé stesso in quella situazione” 
(Dalla dichiarazione dei principi del “Teatro dell’Oppresso”)
L’obiettivo del laboratorio è quello di stimolare nei ragazzi una riflessione sul problema delle ludopatie perché possano elaborare soluzioni creative ed un consapevole rifiuto del meccanismo patologico del gioco d’azzardo. 
Le testimonianze dirette creano un’empatia necessaria per comprendere il problema e le sue implicazioni nella vita delle persone: nella prima parte del laboratorio è previsto l’intervento di un ex giocatore d’azzardo che racconta la sua storia e risponde alle domande,  a cui seguirà una breve introduzione che inquadra il fenomeno e i suoi collegamenti con la criminalità organizzata.
I ragazzi saranno poi condotti, attraverso una metodologia teatrale, alla realizzazione di brevi storie che mettano in risalto i momenti critici delle situazioni precedentemente individuate, per poi immaginare insieme le vie d’uscita mettendole in scena.
Da questo lavoro verranno elaborati alcuni testi che comporranno il reading finale: saranno i ragazzi stessi a leggere i testi coordinati e affiancati da Fiamma Negri.

Modalità di svolgimento
Durata: 8 settimane
Introduzione: Incontro con un ex un giocatore d’azzardo e introduzione ai laboratori
Gioco in scena: Individuazione delle situazione critiche e studio delle possibili soluzioni attraverso la messa in scena
Il racconto breve: Introduzione alle tecniche di scrittura
Analisi ed integrazione dei testi: Forma e contenuti
Preparazione reading:Tecniche di lettura ad alta voce e prove
Reading
Tutte le fasi di lavoro vengono elaborate con i docenti delle classi, integrando eventuali contenuti o esperienze in corso.
Progetto adatto a studenti di scuole medie inferiori e superiori.
Il progetto è già stato realizzato presso I.I.S.S. “Piero Calamandrei” di Sesto Fiorentino, in collaborazione con Libera Toscana.
APPROFONDIMENTO
“Giocare, un verbo bellissimo se si pensa comunemente, un incubo per me”  
 (Antonio, giocatore compulsivo)
Il gioco d’azzardo è una patologia i cui costi sociali sono altissimi. Si stima che in Italia ci siano tra i 500mila e gli 800mila giocatori e non ci siano differenze di età, di sesso, di professione… anche se una situazione economica disagiata può essere un causa scatenante.
Per gli adolescenti il vero rischio del gioco d’azzardo, facilmente accessibile online, non è tanto la perdita di denaro quanto la perdita della spontaneità tipica della loro età. L’essere obbligati a tentare e ritentare il gioco, fa perdere la spensieratezza fino a sfiorare il disturbo d’ansia in caso di perdita o di euforia le rare volte in cui si vince. Il gambling può trasfigurare la personalità dei ragazzi portandoli a rinchiudersi all’interno di uno smartphone, lasciando fuori dalla loro portata la realtà.
Il gioco d’azzardo è vietato dal codice penale e quindi può essere punita una scommessa fra amici, ma ogni anno risultano legali oltre 79 miliardi di fatturato ricavati da lotterie, slot machines (che non a caso sono oggetto in questo momento di importanti campagne per la dismissione), poker, scommesse e giochi d’azzardo di natura sempre più varia che in questi ultimi anni, a ritmi sempre più frenetici, sono stati immessi sul mercato.
Accanto alle conseguenze a volte tragiche sulle persone, le inchieste della magistratura ed alcune indagini economiche tendono a evidenziare come il business del gioco d’azzardo costituisca un interesse specifico per le grandi organizzazioni criminali e come l’espansione del gioco d’azzardo legale non contenga, ma alimenti il gioco d’azzardo illegale. 


DONNE E MAFIE

TEMA GENERALE: Educazione alla legalità
APPROFONDIMENTO: Il cambiamento delle donne
CONTESTO: Il tema del contrasto alla criminalità organizzata può essere affrontato da diversi punti di vista, abbiamo verificato nel tempo che il racconto di storie e l’emozione riescono a creare consapevolezza. Gli eventi che sembrano lontani e quindi incomprensibili assumono una giusta dimensione, anche nei più giovani. 
A partire dal lavoro di ricerca e produzione teatrale svolto con Libera nella ricostruzione della storia di Rossella Casini,  si è sviluppato un approfondimento sul ruolo delle donne e sulla forza del cambiamento che può conseguire dal loro rifiuto delle logiche mafiose. 
Logiche criminali ma anche profondamente maschili che per quanto riguarda la discriminazione e le violenze che le donne devono sopportare non sono poi così distanti da quelle che si manifestano nella parte cosiddetta “sana” della società.
Il progetto proposto per le scuole parte dal racconto del rapporto fra donne e mafie per affrontare il tema della legalità nel suo complesso.
Il progetto è già stato realizzato presso in collaborazione con Libera, presidio di Scandicci, Istituto comprensivo 1 (intitolato a Rossella Casini il 4 Giugno 2014) e l’Istituto Russell-Newton.

ROSSELLA E LE ALTRE
Mise en espace

“Noi raccontiamo la determinazione di chi la forza di dire no ce l’ha e, piano  piano, sgretola le certezze e interrompe una catena che nella trasmissione dei valori e della cultura vede le donne protagoniste… 
Laboratorio
La mise en espace permette  di dividere lo spettacolo in blocchi da alternare all’interazione con gli studenti per guidarli/stimolarli nella riflessione. Nel percorso si prevede:
• lavoro sui linguaggi
• riflessione sul ruolo delle donne nei contesti mafiosi
• la banalità del male 
L’attività può essere realizzata anche nelle classi

INCONTRI IMPOSSIBILI,
le donne che dicono no

Questo tipo di intervento vuole rendere l’incontro con i personaggi imprevisto e emotivamente vicino agli studenti,  la performance (durata massima 30 minuti) viene realizzata alla fine della lezione senza avvertire gli studenti.
Modalità di svolgimento
• L’intervento viene concordato con gli insegnanti nei tempi e nei modi
• La metodologia usata è quella dell’improvvisazione teatrale: in questo progetto tutti gli attori lavorano senza testo, solo con un canovaccio. Tutto il materiale utilizzato nasce dall’adattamento teatrale di storie reali.
• Gli studenti, che non sono informati dell’attività, si trovano di fronte ai personaggi e alle storie oggetto del lavoro trovandosi “catapultati” in una situazione sconosciuta…
• L’impatto emotivo permette (alla fine della performance) di parlare con gli studenti, di farli interagire con i protagonisti delle storie individuando la loro percezione degli eventi e di raccogliere le loro riflessioni
• Durata complessiva: 1 h – Durata dell’intervento teatrale: 20 minuti


EISBOLE’

TEMA GENERALE: Fenomeni migratori
APPROFONDIMENTO: Le ragioni della partenza
CONTESTO: “Eisbolé” comincia a vivere molto tempo fa, da incontri che non si possono dimenticare, nasce da storie che finché le leggi è una cosa, ma quando le ascolti nelle parole e negli occhi di chi le ha vissute ti cambiano la percezione, lasciano un’eco che ti segue ovunque.
Dietro l’idea di invasione alimentata come paura del secolo ci sono vite, gioie, dolori, guerra, scelte, a volte obbligate. 
Capire queste scelte vuol dire riportare l’attenzione dalle tragedie ai desideri, dalla morte alla ricerca di una vita degna di questo mondo, ricordarci che il movimento fa parte della storia dell’uomo e non è nè buono nè cattivo.

EISBOLÈ STORY: 

È la versione storytelling dello spettacolo calibrata per essere realizzata in spazi non teatrali, un incontro diretto col pubblico, una storia che si apre alle domande di chi ascolta, una storia che è possibile raccontare ovunque: nelle scuole, in un parco, nelle fabbriche, nei circoli per scoprire l’invasione che non c’è.
Sul palco due donne.
La narrazione di Giusi Salis districa le difficili trame dei perché, un racconto quasi giornalistico che col leggero distacco dell’ironia fa vivere la mappa di Peters: le storie e i personaggi, le vittime e i carnefici, la montagna d’oro, la signora Maria, le multinazionali, casa nostra, casa loro, eventi che ai più sembrano scollegati ma che se scavi un po’ trovi che sono strettamente connessi.
Fiamma Negri interpreta tre personaggi, tre punti di vista: Nur, siriana, è una donna emancipata che ha gli strumenti per capire, Kimpa, è l’archetipo della donna africana, lo stupore di fronte ad eventi troppo grandi, e Amanda, di nazionalità indefinita, è assolutamente aderente allo stereotipo della donna d’affari senza cuore. Quelle che di scrupoli ormai non ne hanno più. Kimpa e Nur sono anche madri. Madri che sanno che i figli se ne vanno e tornano. Forse.


INCONTRI Im-POSSIBILI

performance interattiva

TEMA GENERALE: Valorizzazione di luoghi, personaggi storici e della letteratura
APPROFONDIMENTO: Il progetto viene elaborato a partire da temi concordati con i docenti 
CONTESTO: Incontri im-possibili è uno spettacolo interattivo pensato specificamente per essere realizzato nelle scuole. 
Gli attori concordano con gli insegnanti il tipo di intervento più indicato a seconda del programma scolastico; la performance (durata massima 30 minuti) viene realizzata alla fine della lezione senza avvertire gli studenti che possono così “incontrare” i personaggi e le storie che hanno studiato in precedenza. Può essere, per esempio, possibile incontrare e parlare con uno dei “Bravi” mentre si stanno studiando i Promessi sposi. 
Questa formula è particolarmente indicata per dare vita o evidenziare temi complessi, apparentemente lontani nel tempo o semplicemente percepiti come “noiosi”. L’intervento può essere  ripetuto in varie classi nella stessa mattina e inserirsi facilmente durante l’orario scolastico. 
Non sono necessarie attrezzature tecniche complesse perché il pubblico deve potersi relazionare ai personaggi/attori interagendo con loro, partecipando attivamente all’evento.
Il progetto è  nato all’interno del progetto di valorizzazione delle Murate, all’interno del Museo Bardini e con studenti di scuole medie inferiori e superiori.


LA RESISTENZA DELLE DONNE

TEMA GENERALE: La Resistenza
APPROFONDIMENTO: Il contributo delle donne al cambiamento
CONTESTO: Il tema della memoria e della conoscenza storica degli avvenimenti della Resistenza, viene affrontato dal punto di vista delle donne che, nonostante l’essenziale  contributo dato in quegli anni facevano fatica a uscire dal ruolo della donna madre/moglie. In realtà quell’esperienza è stata motore determinante per “liberarsi dall’acquaio” come diceva Liliana Benvenuti, la partigiana Angela. 

VOLEVO SOLO ANDARE A BALLARE – LA RESISTENZA
Mise en espace

A partire dalle testimonianze dirette dei protagonisti la mise-en-espace racconta non solo il coraggio ma anche l’ironia e la poesia.  
La Resistenza è stata anche questo: un cambiamento storico nella vita e nella consapevolezza delle donne; è stata un luogo dove nascevano amicizie, si stringevano alleanze indimenticabili.
La narrazione di Giusi Salis si intreccia con le voci di Rina, la sorella di Bruno Fanciullacci e poi Angela, Didala, Toschina, Elena interpretate da Fiamma Negri.
Laboratorio
La mise en espace permette  di dividere lo spettacolo in blocchi da alternare all’interazione con gli studenti per guidarli/stimolarli nella riflessione. Nel percorso si prevede:
• il ruolo delle donne nella Resistenza: successi e ostacoli
• la resistenza come punto di svolta nell’evoluzione della percezione del ruolo delle donne nella società
• cosa resta oggi

INCONTRI IMPOSSIBILI, le donne della Resistenza

Questo tipo di intervento vuole rendere l’incontro con i personaggi imprevisto e emotivamente vicino agli studenti,  la performance (durata massima 30 minuti) viene realizzata alla fine della lezione senza avvertire gli studenti.
Modalità di svolgimento
• L’intervento viene concordato con gli insegnanti nei tempi e nei modi
• La metodologia usata è quella dell’improvvisazione teatrale: in questo progetto tutti gli attori lavorano senza testo, solo con un canovaccio. Tutto il materiale utilizzato nasce dall’adattamento teatrale di storie reali.
• Gli studenti, che non sono informati dell’attività, si trovano di fronte ai personaggi e alle storie oggetto del lavoro trovandosi “catapultati” in una situazione sconosciuta…  
•L’impatto emotivo permette (alla fine della performance) di parlare con gli studenti, di farli interagire con i protagonisti delle storie individuando la loro percezione degli eventi e di raccogliere le loro riflessioni
• Durata complessiva: 1 h – Durata dell’intervento teatrale: 20 minuti


PAROLE E PREGIUDIZIO

Laboratorio sulla micronarrazione

TEMA GENERALE: Le discriminazioni
APPROFONDIMENTO: L’uso delle parole
CONTESTO: Laboratorio sulla micronarrazione per imparare ad approfondire il senso delle parole e la loro percezione, un lavoro sulla consapevolezza nell’uso dei social, una modalità di comunicazione che, se usata inconsapevolmente diventa uno strumento importante e non un’arma come l’hate speech o il cyberbullismo (“parole di odio” e comportamenti aggressivi e reiterati usati spesso senza riflettere nelle conversazioni sui social)

Modalità di svolgimento
A partire da episodi reali, le docenti lavoreranno sull’individuazione di parole che possano diventare poi un racconto di massimo 280 caratteri (limite imposto nelle conversazioni su Twitter).
Le mini-storie verranno poi raccontate nel walk around finale, la brevità permetterà di poter raccontare le storie a piccolissimi gruppi come in un flash mob
Durata del laboratorio di 3 incontri di due ore per due classi
Le docenti, tra un incontro e l’altro elaboreranno in forma scenica i testi.
Progetto adatto a studenti di scuole medie inferiori e superiori
Il progetto è già stato realizzato in collaborazione con Associazione Arturo, Scuola Media Banti, S.Croce sull’Arno

APPROFONDIMENTO: Il mondo è in movimento e probabilmente va più veloce della capacità di cambiamento della nostra società: paura, ignoranza, informazione distorta sono alla base dei pregiudizi. 
Tutti i pregiudizi: quelli che rendono complessi i rapporti uomo/donna, quelli che impediscono l’incontro e la conoscenza. Trasversali.
Nel nostro lavoro abbiamo avuto l’opportunità di indagare i perché e i come dei pregiudizi, ed è importante avere la consapevolezza che c’è sempre qualcuno più a sud di noi con cui prendersela, qualcuno che possa diventare il colpevole, anzi, il capro espiatorio, in una pericolosa spirale che non guarda le provenienze geografiche, le religioni, le culture.
Ma se guardiamo i ragazzi a scuola, si capisce come, nella maggior parte dei casi, nel chiuso delle classi, il problema non si ponga.  I compagni di classe quello sono: compagni di classe. Ma fuori no, fuori è diverso. Fuori c’è il mondo.
Poi cresci e dei compagni di classe ti dimentichi. E il clamore dei media e della propaganda prende il sopravvento sulla curiosità, sulla voglia di conoscere. 
Questo per quanto riguarda “i razzismi”. Più complicato il discorso sulle differenze di genere. Questo è un pregiudizio trasversale alle culture, un retaggio atavico, meno “organizzato” rispetto al razzismo e si manifesta a tutte le latitudini, senza differenza di classe sociale o di istruzione. Certo, presenta sfumature e modalità di attuazione condizionate dall’ambiente di provenienza ma, nella sostanza, realizza una strana uguaglianza globale.
Quello di cui c’è bisogno è un’attitudine diversa alla comprensione della realtà (in continua evoluzione), alla conoscenza dell’altro. Non verità granitiche ma una sana curiosità, il dubbio e non la conferma.
E c’è bisogno anche di imparare a usare le parole, poche parole ma efficaci, perché la mistificazione passa anche dalle parole: ruspa, invasione, femminuccia, cose da maschi…


IL MINUTO DELLA LEGALITÀ

Smart Video

TEMA GENERALE: La legalità
APPROFONDIMENTO: Il punto di vista attraverso le immagini
CONTESTO: Se pensiamo che vedere significa saper utilizzare lo sguardo, per riuscire poi a fermare le immagini significative, ci rendiamo conto che i ragazzi già lo fanno (anche qui, spesso, senza la consapevolezza delle regole necessarie per un buon utilizzo della condivisione delle immagini) attraverso cellulari, smartphone e successivamente nei social network: colgono l’attimo di un evento, un concerto, un gioco, un’emozione…
Il progetto si propone di usare questi mezzi ormai diffusi capillarmente per acquisire consapevolezza e fermare le immagini della legalità o del suo contrario…

Modalità di svolgimento
Durata: 8 settimane
Introduzione: breve presentazione nelle classi, pochi elementi che siano di stimolo per una prima prova e formazione dei gruppi
Prima prova: i gruppi avranno a disposizione due settimane per realizzare clip di 1 minuto che esprimano la loro istintiva percezione del problema
Prima verifica: Le clip vengono proiettate e analizzate nella forma e nel contenuto
Laboratorio: Nelle settimane seguenti verranno approfonditi i contenuti, la struttura drammaturgica, la grammatica di base della realizzazione di un video
Seconda prova: I gruppi effettueranno nuove riprese che siano frutto della elaborazione preventiva dei contenuti e di uno story board
Proiezione finale: le clip verranno proiettate alla presenza di esperti delle discipline utilizzate
Tutte le fasi di lavoro vengono elaborate con i docenti delle classi, integrando eventuali contenuti o esperienze in corso
Progetto adatto a studenti di scuole medie inferiori e superiori
Il progetto è già stato realizzato presso I.I.S.S. “Piero Calamandrei” di Sesto Fiorentino, in collaborazione con Libera Toscana

APPROFONDIMENTO: “Gentilissima” professoressa… sui giovani sono ottimista… Paolo Borsellino, Palermo, 19 luglio 1992
Paolo Borsellino scriveva questa frase 12 ore prima di morire, stava rispondendo alla lettera della preside di un liceo di Padova dove non era potuto andare. 
Questo ottimismo è condiviso dalla maggior parte di coloro che si occupano di questioni di mafia a vari livelli: l’antidoto da usare contro la pratica e la cultura mafiosa è sempre la consapevolezza. Capire cioè che la violazione di ogni regola, anche quella apparentemente banale ed innocua (come sottolinea nei suoi interventi Giuseppe Quattrocchi, procuratore della Repubblica di Firenze) alimenta una mentalità contigua a quella di cui si nutrono le mafie e, più in generale, tutti coloro che dalla violazione traggono, più o meno direttamente, un vantaggio personale.
E’ importante quindi imparare a vedere e riconoscere  i segnali, i gesti, le azioni, a volte inconsapevoli, che possono diventare pericolose abitudini.


TUTTA UN’ALTRA STORIA

TEMA GENERALE: L’uso del linguaggio
APPROFONDIMENTO: Il progetto viene elaborato a partire da temi concordati con i docenti 
CONTESTO: Il format del reading “Tutta un’altra storia” è un progetto nato nell’ambito del laboratorio “L’inizio del Viaggio” a cura di Atlante delle Guerre e dei Conflitti del Mondo nel corso del Meeting antirazzista 2015 ed è in continuo aggiornamento seguendo l’evoluzione della cronaca e dei linguaggi (vedere scheda).
Lo stile “leggero” ed ironico che caratterizza il reading è adatto al coinvolgimento degli studenti. Un approccio che avvicina “emotivamente” e riduce le resistenze. Dare ai ragazzi gli strumenti per capire come il linguaggio non sia solo forma ma anche contenuto è l’obiettivo.
Nella versione dedicata alle scuole verranno utilizzati e analizzati anche i linguaggi dei personaggi popolari o degli opinion leader presenti in rete o nei social (youtuber, rapper, stereotipi, etc).

Modalità di svolgimento
Durata: 8 settimane
Introduzione: Reading/incontro con gli studenti per mettere in luce linguaggi e temi spesso non consapevolmente utilizzati
Laboratorio pratico di scrittura esercitazione pratica in piccoli gruppi (4/5 studenti)
Preparazione reading: Tecniche di lettura ad alta voce e prove
Restituzione finale
Tutte le fasi di lavoro vengono elaborate con i docenti delle classi, integrando eventuali contenuti o esperienze in corso.
Progetto adatto a studenti di scuole medie inferiori e superiori